Innanzitutto alla fine ce l’abbiamo fatta. Nel senso che siamo arrivati vivi a fine giornata 🙂 Il primo giorno teoricamente doveva essere facile. Doveva.
Arriviamo a Bordeaux e aspettiamo un pò per prendere i nostri mega-scatoloni con le nostre bici dentro. Tra la curiosità della gente che ci vede passare con questi bagagli poco usuali usciamo fuori e ci mettiamo a montare le bici sotto una tettoia. Andrea ha un problema con la catena che non si sa come si è aggrovigliata. Roba che neanche un mago riesce a fare. Questo ci fa perdere un pò di tempo e dopo un’oretta siamo pronti a metterci in viaggio.
La prima cosa che ci lascia stupiti è il rispetto che tutti hanno per i ciclisti. Appena usciti dalla zona aeroportuale prendiamo una ciclabile che non lasceremo più fino alla stazione a Bordeaux. Il tutto per circa 15 km.
Arriviamo alla stazione alle 17.30 e il treno per Bayonne parte alle 17.40. Il problema è che la signora ai biglietti non sa dirci se il treno che dovremo prendere può trasportare anche le nostre bici. Ad un certo punto Andrea si scoccia e parte verso il binario del treno. Arriviamo di corsa pedalando e chiediamo direttamente al capotreno. Ora non so cosa sia successo ma sarà che ci ha visto disperati, saranno state le bandierine dell’Italia che portiamo e Nibali che gli stava molto simpatico, oppure saranno state le nostre facce di ***** ma sta di fatto che ci dice di salire e ci fa pure lo sconto. Paghiamo 27,50€ al posto di 35. Che culo.
Tuttavia il treno stranamente fa ritardo e arriviamo a Bayonne alle 20 passate. Per di più sotto una pioggia battente. È troppo tardi ma dobbiamo raggiungere Irún, il primo paese della Spagna. Iniziamo a pedalare e per fortuna il cielo si apre un pò è smette di piovere. Ci fermiamo qualche minuto a prendere qualcosa da mangiare: 2 banane, panini e affettati. Mangiamo le banane ma ci teniamo il resto per quando arriveremo in ostello. I km passano lentamente e il sole va piano piano scomparendo. Ci ritroviamo a pedalare su una strada molto trafficata. Al lato file di alberi che non lasciano passare neanche quel poco di luce che è rimasta. Tutto in salita. Ad un certo punto è buio totale, decidiamo di montare delle luci di segnalazione giusto per non essere investiti. Se tutto questo non bastasse inizia anche a piovere. Non una bella esperienza.
Arriviamo all’albergue di Irún alle 23. Troviamo chiuso. Siamo arrivati con un’ora di ritardo. Disperati ci mettiamo alla ricerca di una pensione e alla fine ne troviamo una lì vicino. 25 euro a testa, ma per come si stavano mettendo le cose è andata anche fin troppo bene. Non c’è posto per le bici e quindi ce le portiamo in stanza. Una lavata veloce ai vestiti e mangiamo di corsa i panini che avevamo conservato. Un inizio incoraggiante direi. 😀