Santiago viaggi

Iniziano i problemi

Prima tappa: Irún – Mutriku (Albergue Izarbide) 85 Km circa

Prima di prartire avevo pensato di cambiare la catena della bici ma ovviamente non l’ho fatto. E ho fatto male.

Ci svegliamo alle 7.30 ma mentre prepariamo tutto e mettiamo le bici in ascensore ci vuole un ora e mezza. Il cielo è minaccioso ma prima di partire ci fermiamo per fare colazione.Un buon caffè e un dolce e siamo pronti. O quasi. C’è ancora un’altra cosa importante da fare: ritirare la “credencial” del pellegrino, un documento necessario per il viaggio e richiesto in tutti gli ostelli. Ogni posto dove ci fermeremo metterà un timbro e se mai dovessimo arrivare a Santiago avremo un bel ricordo del viaggio. Ma ce n’è di strada da fare.

La prima cosa che salta all’occhio appena si inizia il cammino sono sicuramente le frecce gialle. Le frecce gialle segnano il cammino e ce ne sono dappertutto: per terra, sugli alberi, sui segnali stradali, sulle rocce, sui pali della luce, sui muri. E sono ad ogni incrocio, ogni volta che si ha un dubbio su dove andare basta guardare bene e si vedrà una freccia gialla da qualche parte. Questo per tutto il cammino. 850 km di percorso tutti perfettamente segnalati. Incredibile.

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Iniziamo a pedalare provando a seguire il percorso originale. Incontriamo i primi pellegrini e ovviamente li salutiamo con un bel “Buen camino!”. Subito iniziano le prime salite toste. Sono dei veri e propri muri al 15-20%, non molto lunghi ma molto ripetitivi. Arriviamo ad un certo punto dove è impossibile proseguire in bici: c’è troppo fango.

Decidiamo di optare per la strada. Arriviamo finalmente a Donostia, una località marittima che ci intrattiene per qualche foto.

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Da qui proseguiamo per il cammino originale. Pedalando ci rendiamo conto di un’altra cosa, è cioè del rispetto che hanno le persone lungo il percorso per i pellegrini. Infatti è facile trovare fontane messe a disposizione nelle proprietà private con il timbro per la credencial. Ovviamente con tanto di segnaletica.

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Il percorso è veramente molto duro. Per certi tratti bisogna trasportare la bici a mano perché è impossibile pedalare.

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Però i panorami ci ripagano della fatica.

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Il problema arriva all’ennesimo muro che incontriamo. Sono quasi alla fine ma vado a cambiare e mi ritrovo la catena per terra. Ma non faccio in tempo a disperarmi che arriva una macchina dietro di me. Si ferma. È una coppia spagnola. Mi chiedono se ho bisogno di aiuto e io con la catena in mano dico di si. Accostano e mi dicono di mettere la bici nella loro macchina così possono portarmi in città a cercare un officina. Abbassano i sedili della macchina e caricano la mia bici sporca di fango e grasso senza farsi problemi. Salgo anche io. Per fortuna è tutta discesa così Andrea ci viene dietro senza problemi. Mi lasciano in città così troviamo un negozio di bici. Decido di cambiare la catena per 35 euro. Prima o poi dovevo farlo. Così finalmente ricominciamo a pedalare. Il percorso prosegue lungo la costa ed è una gioia per gli occhi. Ma c’è qualcosa che non va con la mia bici perché il cambio salta sempre. Non riesco a trovare un rapporto buono con cui andare. Vabbè sarà la catena nuova. Proseguiamo e arriviamo a Deba, dove avevamo programmato di fermarci. Purtroppo non c’è posto quindi all’ufficio informazioni ci dicono di arrivare a Mutriku perché lì vicino c’è un Albergue privato. Il problema non è arrivare a Mutriku perché ci vogliono 20 minuti. Il problema è arrivare all’albergue perché bisogna fare una salita tremenda. Circa 300 metri di dislivello in 2 km. Ci fermiamo un attimo a prendere qualcosa per cena e iniziamo a salire. Mi rendo conto che il problema del cambio è molto grave perché praticamente trovo un solo rapporto che non salta tra 27. Ed è un rapporto con il quale non riesco a salire. Ci provo ma gli ultimi 100 metri, in preda ad una crisi, devo scendere. Anche Andrea è esausto ma per fortuna l’albergue é lì vicino. Laviamo le bici e i panni e finalmente ci rilassiamo con una bella doccia calda. Per fortuna la giornata è finita. Per cena mangiamo un pò di tonno, mais, prosciutto crudo e frutta più qualche biscotto.

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Finalmente si è fatta l’ora per dormire ma purtroppo la vita negli Albergue non è facile. Ho dormito in ostello molte volte ma qui la gente è veramente stanca dopo 30-40 km di cammino e quindi è frequente trovare qualcuno che russa pesantemente. E infatti quel qualcuno è con noi. Con tutto che sono stanco morto con questo rumore non riesco a dormire. Neanche se metto i tappi. E penso di non essere il solo ad augurargli una bella storta per la giornata di domani. 😀

Come primo giorno di vero cammino è stata una giornata piuttosto intensa e abbastanza sfortunata ma non si può mollare. 😀

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