Santiago viaggi

Il Binda di Spagna

Second tappa: Mutriku – Bilbao Km 85

Per chi non lo sapesse a Cassino c’è un vecchio negozio di bici. Era di un signore soprannominato “Binda”, come il grande ciclista Alfredo Binda ma ora ci lavora il figlio. Comunque, non c’è niente delle bici che non sanno aggiustare.

Quando mi sveglio il primo pensiero va alla bici. Non ho idea di come fare a pedalare se non risolvo il problema del cambio. Dopo aver fatto una ricca colazione con pane, burro e marmellata a quantità industriale, siamo pronti per partire. Decidiamo di fare un po’ di asfalto così da terminare un pò prima la tappa. Ci fermeremo a Bilbao dove ci metteremo alla ricerca di una buona officina per riparare la mia bici. Dopo una ventina di km, Andrea, forse esasperato dal continuo rumore del mio cambio, incrocia un ciclista e chiede se lì vicino ci fosse un’officina per riparare la bici. Lui ci fa segno di seguirlo e ci porta dal Binda di Spagna.

Era proprio come lo sognavo la notte prima, un garage pieno di bici e un signore anziano con il figlio. L’odore di olio e metallo appena si entra. Fantastico. Si vede subito che il vecchio sa dove mettere le mani.

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Purtroppo la diagnosi non è buona per il mio portafogli perché il Binda di Spagna mi dice praticamente che a catena nuova deve corrispondere un pignone posteriore nuovo. 30 euro. Ed effettivamente ha ragione perché quando estrae quello vecchio i denti non ci sono quasi più. Mi dice che catena e pignone vanno cambiati ogni 4000 km. La mia bici ne ha buoni 10000 ma non li ho mai cambiati. Sarà questo il motivo per cui si sono rotti. Chiacchieriamo un pò con Binda e ci facciamo anche qualche foto, è troppo simpatico!

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Inoltre ci consiglia di andare a vedere una chiesetta lì vicino che è stata costruita attorno ad un meteorite. Ci andiamo per qualche foto.

Ora si che finalmente posso pedalare! Certo che però i paesi Baschi sono veramente ma veramente duri. E inoltre il percorso del Cammino sembra fatto apposta per far soffrire i pellegrini. Oltre alle pendenze esagerate c’è anche da pedalare fuoristrada intercorsi pieni di fango.

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Ecco perché quando mancano pochi km a Bilbao e il cammino punta verso l’ennesima montagna decidiamo di optare per il più comodo asfalto. Il problema è che questo asfalto è quello dell’autorod, una specie di autostrada. E c’è anche un grosso segnale che vieta l’ingresso alle bici e ai pedoni. Però noi facciamo finta di non capire e andiamo lo stesso. Siamo a 500 metri dall’uscita per Bilbao quando ci vediamo dietro la polizia. Ci fermiamo e facciamo finta di esserci persi. Per fortuna i poliziotti sono comprensivi e addirittura ci scortano all’uscita con tanto di lampeggianti. Pedalare sull’autorod non è stata comunque una bella esperienza. Forse era meglio seguire il cammino.

Arriviamo a Bilbao ma prima di arrivare al l’ostello ci aspettano circa 2000 scalini da fare a piedi con bici in spalla. Eppure sembrava fatta. Comunque c’è da dire che per quel poco che riusciamo a vedere è davvero una bella città.

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Arriviamo all’albergue e veniamo accolti da Pedro, l’hospitalero. Ci dice che questa è casa nostra e ci mostra un pò come funziona l’albergue. È la prima volta per noi in un Albergue pubblico. Innanzitutto non si paga ma è ad offerta libera. Poi c’è anche la colazione gratis.

La vita negli ostelli ti permette di conoscere un sacco di persone nuove. E allora ecco che subiti conosciamo Roberto, un ragazzo tedesco che parla anche un po’ di italiano. Sta scrivendo un libro sulle sue esperienze durante il cammino ma purtroppo oggi deve abbandonarlo perché è pieno di bolle d’acqua ai piedi. L’anno prossimo ritornerà e continuerà il suo libro.

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Poi conosciamo Valentina e Luca. Una coppia del nord Italia. A quanto pare Luca da quando ha conosciuto Valentina ha cambiato vita e ha iniziato a girare il mondo insieme a lei. Infine conosciamo Ania e William. Ania viene dalla Slovacchia. Nel senso che viene dalla Slovacchia in bici. Ed è anche Slovacca. Ci racconta che aveva un pò di tempo libero e voleva fare il cammino del nord. Allora perché non partire direttamente da casa sua attraversando Italia e Francia per poi farsi anche il cammino? Mi fa vedere anche la sua pagina Facebook “one life one bike one dream”, se vi interessa mettete un mi piace. William invece è francese. I due si sono conosciuti lungo il cammino e da qualche giorno pedalando insieme. William sta aspettando la sua ragazza per iniziare il cammino con lei ma nel frattempo ha preso la bici e ha iniziato a pedalare su e giù per la Spagna. Infatti tra qualche giorno deve tornare indietro. La serata va avanti così, chiacchierando un pò è cenando tutti insieme.

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Siamo veramente stanchi ma alla fine bisogna dire che le cose piano piano si stanno sistemando. Ora a letto perché domani c’è la terza tappa.

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