Quarta tappa: Colindres – San Vicente De la Barquera Km 105
Ho scelto il cammino del nord per prima cosa perché pensavo che quello francese fosse troppo affollato. Sicuramente sarà così, però a dire la verità di pellegrini a piedi ne abbiamo visti molti anche qui. Lo stesso però non si può dire dei pellegrini in bici. È proprio quello a cui stavo pensando quando siamo partiti da Colindres. Oggi dovremo arrivare a Santillana del Mar e fare circa 90 km. Una tappa abbastanza lunga.
Ci svegliamo alle 7 come da rito e ci fiondiamo a fare colazione. È troppo importante per noi fare una scorta esagerata di energie perché di solito finiamo di pedalare di pomeriggio e saltiamo quasi sempre il pranzo. E allora mangiamo di tutto di più, specialmente quanto è gratis!
Il tempo di impacchettare le nostre bici e siamo pronti per partire. Il percorso è molto semplice ed asfaltato. L’asfalto ora fa proprio piacere, ne avevo proprio abbastanza dello sterrato fangoso dei paesi Baschi. Anche se ovviamente è molto palloso per i pellegrini a piedi, questo bisogna ammetterlo. Lungo la strada un cartello appeso ad un albero ci ricorda che mancano solo 559.2 km a Santiago. Ce n’è di strada da fare ancora.
Per arrivare a Santander bisogna prendere un traghetto. 4 euro per imbarcare anche le bici e ci godiamo 15 minuti di pausa per mangiare 2 banane a testa.
Tanto per cambiare piove e tira un vento pazzesco. Arriviamo a Santander e ci fermiamo un attimo per il timbro sulla credencial e ripartiamo.
Uscendo fuori dalla città facciamo una un’altra breve sosta ad un lavaggio per auto e chiediamo al ragazzo una veloce passata di idropulitrice sulle nostre bici piene di fango Basco.
Riprendiamo a pedalare quando dopo pochi km veniamo raggiunti da 3 ragazzi in bici. Li salutiamo con il solito “Buen camino” e continuiamo a pedalare, ma abbiamo lo stesso ritmo quindi alla fine iniziamo a parlare un po’. E pedalando facciamo conoscenza. Abbiamo Marc, spagnolo, Julien, francese, e Pepa (più tardi scoprirò che il suo nome “reale” è Peter Paul), olandese. Che diamine ci fanno questi 3 ragazzi di nazionalità diverse insieme è la prima domanda che mi viene in mente di fare a Marc, quello con cui parlo per primo. Praticamente lavorano tutti e tre in Olanda, a Utrecht. Marc e Julien sono ingegneri chimici mentre Pepa è cardiologo e ha studiato ad Harvard. Mica noccioline. Comunque i 3 sono molto simpatici ed entriamo subito in sintonia. Ci raccontano che la sera prima hanno avuto una serata alcolica in Santander e stamattina sono partiti in ritardo. Non faranno il cammino ma si fermeranno al paese di Marc, nella regione delle Asturie, che si trova dopo la Cantabria. Dicono che oggi dovrebbero arrivarci, ma sono più di 100 km. Noi comunque tra una parola e l’altra ne abbiamo fatti già 60. È quasi troppo semplice pedalare in Cantabria.
Per questo motivo entra in scena il brutto tempo. Ecco vento e pioggia che alzano la difficoltà e rovinano i paesaggi che altrimenti sarebbero stati splendidi.
Sulla strada assistiamo ad uno strano modo di fare il cammino. 3 ragazzi e un carrello della spesa. A turno uno salta dentro e gli altri e due spingono. Mah. Il cammino non finisce mai di stupire.
È ora di pranzo. Ci fermiamo un attimo a ricaricare le pile con qualche biscotto e una coca cola. I nostri amici non sono abituati a pranzare così, quindi si fermano, si siedono e ordinano da mangiare con calma. Ci diamo appuntamento a San Vicente De la Barquera. Oggi ci fermeremo lì, insieme a loro. Praticamente loro hanno deciso di accorciare la tappa, per via del brutto tempo. Noi invece l’allungheremo di un bel po’ dato che Santillana del Mar l’abbiamo già passata da un pezzo. 😀
Siamo di nuovo solo io e Andrea quindi. Ci fermiamo per qualche foto sulla costa mentre voliamo a San Vincente.
Alla fine facciamo 105 km e Andrea è molto felice per aver superato per la prima volta il traguardo dei 100 in bici.
San Vicente è davvero un bel paese a primo impatto. È arroccato su una collinetta e ha un bel castello. L’albergue costa 10 euro e si trova proprio dietro al castello. È gestito da una coppia di anziani, con la figlia e la nipote, Claudia. E anche il cane.
Un’altra cosa di cui ci rendiamo conto è come vengono gestiti gli albergue. Praticamente questa famiglia ci vive dentro. Mettono a disposizione dei pellegrini tutto ciò che hanno. Incredibile. Claudia poi è uno spettacolo, ha 3 anni e sa dire Ciao in 4 lingue diverse. Prende i pellegrini per mano e li accompagna nelle camere come una vera hospitalera.
Ci facciamo una doccia e ci rivestiamo. Dividiamo il costo del lavaggio in lavatrice con una coppia olandese. Per oggi almeno non dobbiamo lavare i panni a mano! I nostri amici stranieri nel frattempo arrivano e ci diamo appuntamento per cena mentre io e Andrea andiamo a stuzzicare qualcosa in paese e a bere una sangria. 😀
Quando ritoniamo in stanza chiacchieriamo un pò è facciamo anche la conoscenza con Juan, un professore spagnolo che viaggia in bici come noi e che sta continuando il cammino che aveva interrotto l’anno scorso. Alla fine non importa dopo quanto tempo ma a Santiago ci si arriva.
Ci facciamo una bella foto tutti insieme e ovviamente anche insieme alla mascotte dell’albergue, Claudia.
La cena ovviamente la sceglie Marc che è l’unico che ci capisce un pò e ovviamente, essendo in una località marittima, optiamo per il pesce. Davvero buonissimo. E non ci facciamo mancare 3 buone bottiglie di vino, rigorosamente bianco.
La serata passa velocemente tra una risata e l’altra. Talmente veloce che dobbiamo correre all’albergue perché alle 22 chiude. Chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori. Sono le 21.50 ma un bel gelato non ce lo toglie nessuno. E ora di corsa in albergue però.
Giusto il tempo di dare la buonanotte a San Vicente De la Barquera.